Associazione Culturale So'ham

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Kalachakra. La ruota del tempo

 

L'ORIGINE DEL TANTRA DI KALACHAKRA NELLA TRADIZIONE BUDDHISTA
Secondo la tradizione il Buddha "fece girare la ruota del Dharma" (conferì l'insegnamento spirituale) per tre volte, ad ogni "giro" comunicando dottrine più profonde. Il primo "giro" è dedicato alle quattro nobili verità: sofferenza, origine della sofferenza, cessazione della sofferenza e sentiero che conduce alla liberazione.Il secondo è dedicato alla vacuità, e la sua essenza è colta nel "Sutra del Cuore", la Prajnaparamita, che spiega l'assenza di esistenza intrinseca dei fenomeni. Il terzo ciclo di insegnamenti venne conferito dal Buddha in diverse località dell'India e codificato in un gruppo di testi chiamati Tantra. A Dhanyakataka, nell'India meridionale, vuole la tradizione che un re del regno mistico di Shambala, Suchandra, abbia ricevuto l'insegnamento esoterico di Buddha denominato Kalachakratantra: "il tantra della ruota del tempo". 

TRASMISSIONE DEL KALACHAKRATANTRA
Ricevuta l'iniziazione da Buddha, che si era manifestato a lui nell'aspetto della divinità di Kalachakra in unione con la consorte Visvamata, Suchandra fece ritorno nel suo regno dove trasmise il suo sapere esoterico. La dottrina del Kalachakra ed i suoi numerosi testi sarebbero stati conservati, praticati e tramandati senza interruzione dai re sacerdoti di Shambala per diverse successioni e l'intero regno, grazie alla realizzazione spirituale dei suoi sudditi, divenne sempre più etereo e si trasformò in una terra pura. In seguito, un maestro tantrico indiano del X secolo di nome Chilupa, che qualcuno identifica con Tilopa, riuscì, grazie ai suoi poteri mistici, a raggiungere Shambala dove apprese il Tantra di Kalachakra. Lo riportò in India, ma da qui scomparve subito dopo in seguito alle devastazioni operate dai musulmani. Grazie al grande maestro indiano Naropa (976 -1040), che aveva ricevuto la trasmissione completa, la tradizione venne però preservata in Tibet, giungendo così fino a noi.
IL SIGNIFICATO DI KALACHAKRATANTRA 

Il Kalachakra (kala = tempo; chakra = ruota) appartiene al sistema più elevato del tantrismo Buddista (Mahanuttarayogatantra), ed è suddiviso in tre livelli:

  • il livello esterno: è lo studio dell'astrologia associata agli elementi, alla divinazione oracolare, alla numerologia, alla metafisica;
  • il livello interno: è lo studio delle energie psicofisiche, dell'anatomia energetica pranica del corpo umano (chakra, nadi e bindu) e della medicina. Per rinforzare e regolarizzare il funzionamento delle correnti praniche (ovvero del soffio vitale), e per elevare la coscienza fino all’illuminazione, vengono insegnate pratiche di visualizzazione e recitazione di mantra;
  • il terzo livello: è il più profondo. Chiamato "Kalachakra Alternativo", comporta l'insegnamento sulla vacuità dei fenomeni, della non realtà del sé e della Chiara Luce. Lo yogi trasforma il mondo in un Mandala e identifica se stesso con la divinità di Kalachakra, espressione della natura illuminata, abbandonando il modo ordinario di percepire se stesso ed il mondo. Poi lo yogi opera sui flussi vitali e sulla loro circolazione nel corpo, porta a compimento nella realtà quanto ha prima generato con la potenza del pensiero e ottiene la realizzazione della Luce Chiara, la natura profonda della mente. Il tempo è senza misura né finalità ed è mancante d'esistenza: la scoperta del regno segreto di Shambala è un viaggio interiore nel Santo Regno, un immenso loto a otto petali simile al chakra del cuore.

INSEGNAMENTO DI KALACHAKRA

Rarissimi sono i maestri in grado di trasmettere questo insegnamento, ed il Dalai Lama è il più qualificato. Diversamente dalle altre iniziazioni elevate del Mahanuttarayogatantra, solitamente conferite individualmente o ad un ristretto gruppo di discepoli, l'iniziazione del Kalachakra viene tradizionalmente conferita anche a vasti gruppi di persone, perché il messaggio di pace che proviene da Shambala investe l'intera umanità.Coloro che ne ricevono l'energia ispiratrice stabiliscono un'importante connessione con il mistico regno segreto. 
                                        

CONNESSIONE CON SHAMBALA
Una delle ragioni per cui S. S. il Dalai Lama conferisce periodicamente questa iniziazione si trova nella profezia in cui si afferma che coloro che avranno ricevuto l'Iniziazione di Kalachakra rinasceranno durante il regno del venticinquesimo re di Shambala, pronti ad ottenere la completa Illuminazione grazie alla pratica di meditazione di questo Tantra.   Secondo questa tradizione, attualmente a Shambala sta regnando il ventunesimo re. Con l'avvento del venticinquesimo la profezia vuole che il nostro mondo verrà sconvolto da un conflitto di enormi proporzioni; in questa guerra interverrà anche Shambala, per la difesa dei giusti e per la pace. Coloro che avranno stabilito una connessione con il regno puro potranno essere guerrieri di Shambala.  Il significato di tutto ciò è che il messaggio di pace che proviene da Shambala investe tutta l'umanità.
                         

CREAZIONE DEL MANDALA DI KALACHAKRA  
I giorni dal secondo all’ottavo sono dedicati alla creazione del Mandala. 
"Le iniziazioni di Kalachakra vengono conferite sulla base di un Mandala, la sacra dimora con le sue divinità residenti, di solito raffigurato in forma grafica"
"Mentre tutti gli altri Mandala riguardano solo il singolo praticante, il Mandala di Kalachakra coinvolge l’intera comunità, la società nel suo complesso"
S.S. IL DALAI LAMA

 l Mandala di Kalachakra viene composto dai monaci del monastero di Namgyal con sabbie colorate ottenute da materiali preziosi, quale supporto materiale per la creazione del Mandala vero e proprio che sorge dal potere della visualizzazione e della concentrazione.

Viene creato in giorni astrologicamente di buon auspicio, considerati sacri, ed anche quando l’atmosfera è pacifica e il maestro soddisfatto del comportamento dei suoi discepoli.

Inizialmente il Dalai Lama traccia insieme ai monaci le linee esterne che delimitano la dimora delle divinità principali. Vengono segnate due perpendicolari (linee bramaniche) che individuano il centro del Mandala e le quattro direzioni cardinali. Queste linee vengono segnate con estrema precisione perché costituiscono il fondamento su cui si basa tutta la struttura del Mandala.

Vengono tracciate poi le diagonali nelle direzioni intermedie, anch’esse passanti per il centro, poi le quattro linee perimetrali che determinano il quadrato del Mandala. Queste prime otto linee sono chiamate linee maggiori.                                                    Vengono poi tracciate le linee interne e, con una goccia d’acqua profumata, segnati i punti in cui risiedono le divinità principali. Su ogni goccia viene poggiato un fiore, simbolo del trono delle divinità sopra il fiore un chicco di grano, simbolo della divinità stessa. Con la meditazione sulla vacuità, i chicchi vengono trasformati nelle diverse divinità a cui vengono fatte offerte e lodi.


 

Le sabbie colorate sono polveri di sostanze preziose quali oro, argento, corallo, perle, turchesi, lapislazzuli, pietre dure, ecc. Nel corso di alcuni giorni i monaci completano con estrema cura e pazienza il mandala delle polveri colorate dopo aver meditato a lungo sulla mancanza d’esistenza intrinseca del sé e della realtà fenomenica (vacuità), poiché è proprio da questa sfera che sorge il Mandala.

Per disporre con precisione le polveri colorate sul piano e procedere quindi alla costruzione dettagliata del palazzo, i monaci fanno uso di particolari coni zigrinati da cui fanno discendere minime quantità di polvere praticando un leggero sfregamento tra un bastoncino e il cono stesso.
Dopo aver completato il palazzo divino, i monaci passano alla preparazione dei cinque mandala esterni o sfere degli elementi (terra, acqua, fuoco, aria e spazio).